Il Battistero
Nella nostra comunità parrocchiale mancava il fonte battesimale: c’era una specie di grande “bacile”.
Al vederlo piangeva il cuore; mi chiedevo come fosse possibile che il luogo dove devono nascere i cristiani fosse quella specie di “bacile”. Non meritano di più i figli di Dio? Questo è stato il pensiero che da sempre mi angustiava e mi ha mosso a fare ricerche, esaminare cataloghi specializzati, consultare vari artisti. Finalmente mi capita tra le mani un catalogo di opere originali di Guido Infante, che mi determina a parlare con lui per proporgli un mio progetto. Mentre parlava l’ artista si incuriosiva, si interessava sempre di più. Insieme all’architetto Spada consideravamo vari progetti: ed ecco che, pian piano, comincia a prendere forma il Fonte battesimale.
L’acqua… ed ecco i tre pannelli, che formano la base e ricordano tre grandi avvenimenti biblici.
Nel primo pannello l’ acqua del Battesimo ricorda l’acqua del diluvio universale che distrugge l’umanità peccatrice: nell’ arca si salvano solo Noè, la sua famiglia e gli animali.
Nel secondo pannello guardiamo l’apertura del Mar Rosso per liberare il popolo ebreo, schiavo in Egitto, guidato da Mosè, mentre nel terzo pannello abbiamo la rappresentazione del Battesimo di Gesù nel fiume Giordano.
Guardandolo attentamente, però sorse una osservazione: “Si è bello, ma sembra monco; sembra che manchi la “testa”. Ed ecco nascere il Cristo Risorto, Benedicente”. Con il Battesimo il battezzando muore con Cristo al peccato e risorge con Cristo alla vita nuova. Ma come inserirlo in tutto il contesto? Ha origine così la roccia, la montagna. Nel deserto Dio fece scaturire dalla roccia l’acqua per dissetare il suo popolo; quella roccia, dicono i Padri della Chiesa, era Gesù.
La genialità del nostro Maestro è espressa dall’ aver saputo dare alla materia non solo la forma ma la vitalità: Cristo esce dalla roccia.
Si procedeva bene, ma mancava ancora qualcosa per completare l’insieme della “testa”, della “montagna” : il baluardo della fede rappresentato dal “castello”. Con il Battesimo Dio dona al battezzato la Fede, la Speranza e la Carità: i tre ceri che sormontano il fonte battesimale.
Ma come inserirlo in tutto il contesto? Ha origine così la roccia, la montagna. Nel deserto Dio fece scaturire dalla roccia l’acqua per dissetare il suo popolo; quella Roccia, dicono i Padri della Chiesa, era Gesù. La genialità del nostro Maestro è espressa dall’aver saputo dare alla materia non solo la forma, ma anche vitalità: Cristo esce dalla roccia… Si procedeva bene; ma ancora mancava qualcosa per completare l’insieme della “testa”, della “montagna”: il baluardo della fede, rappresentato dal “castello”. Con il Battesimo Dio dona al battezzato la Fede, la Speranza, la Carità: i tre ceri che sormontano il fonte battesimale. Finalmente il progetto era realizzato! Con l’amico Maestro l’opera prendeva vita, i pezzi si formavano; l’assemblaggio procedeva con genialità e maestria. Guido Infante montava, smontava, creava di nuovo, cambiava; era gioioso, scuoteva la testa quando qualcosa non andava… rifaceva! Ed ecco, infine, il nostro Fonte Battesimale! Ci son voluti due anni di lavoro intenso, ma niente cresce se non ci si mette passione, studio, ricerca, lavoro. Finalmente il popolo di S. Maria della Natività ha un “Battistero”! È veramente bello il nostro “grembo” da cui nasceranno i Santi di Dio. L’opera è visibile da tutti gli angoli della chiesa: entri e attira subito la tua attenzione; ti viene voglia di avvicinarti in punta di piedi per “leggere”, “pregare”, “ringraziare” Dio per il battesimo che ci fa suoi figli.
Il Parroco Don Giuseppe Provitera